Tutti gli imprenditori sono chiamati a cambiare

Tratto da Economia sentimentale di Edoardo Nesi

“Magari nascerà una nuova generazione di imprenditori, – prosegue Giovannini, – più giusti nei confronti dei propri lavoratori e dell’ambiente, in grado di intercettare nuove domande. Ecco dove lo Stato deve aiutare ad accelerare la trasformazione, proteggendo i più deboli, ma accompagnando la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, magari obbligando le imprese a rendere conto non solo dei profitti, ma anche dell’impatto sociale e ambientale delle proprie attività. E così facendo magari riscopriremo la cultura imprenditoriale del nostro paese e gli economisti italiani del 1700 che proponevano un modello basato sull’economia civile e sui beni comuni, ma che persero la battaglia a favore degli economisti anglosassoni utilitaristi, considerati i padri del capitalismo…”

La politica intesa come divisione tra destra e sinistra non c’entra nulla, non devi prendere una posizione in base alle tue idee politiche. Devi capire che se forzi a tuo vantaggio il contratto e il mansionario che stabilisci con un tuo collaboratore puntando ad ottenere il maggior numero di ore lavorate al minor costo possibile sei fuori tempo, la produttività non aumenterà mai e prima o poi il mercato ti butta fuori. Con questa mentalitá si sono costruiti successi economici crollati fragorosamente.

La ripartenza può essere una buona occasione , non sprecarla

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